ADLI: “PRONTO A METTERMI IN GIOCO”

Un altro volto nuovo. Dopo Divock Origi, oggi è il giorno di Yacine Adli: il centrocampista francese classe 2000, arrivato al Milan dal Bordeaux, si è presentato a stampa e tifosi dopo i primi allenamenti a Milanello: 

IMPATTO CON MILANELLO
“Mi sono integrato molto bene, si respira un’atmosfera di famiglia, si lavora insieme per crescere e per ottenere i migliori risultati. Sono molto contento di essere qui e di trovare alcuni compagni che già conoscevo, tra cui tanti francesi”. 

IL RUOLO PREFERITO
“Sono pronto a mettermi in gioco in diverse posizioni a centrocampo, questa settimana il Mister mi ha provato in più ruoli ma quello che per me è importante è essere in campo. Sono un giocatore atipico, tra le mie qualità migliori ci sono un buon ultimo passaggio e una buona visione di gioco”. 

LA SQUADRA
“Ho osservato molto da vicino le partite del Milan nella scorsa stagione, ho visto un grande collettivo, forte e compatto, specialmente nel finale di campionato quando non si potevano più commettere passi falsi. In Italia la concorrenza è dura e impegnativa, ma il Milan deve lottare sempre per vincere e cercheremo di difendere il titolo”. 

ESEMPI
“Mi è capitato di allenarmi con Timothy Weah (figlio di George) e lui mi ha sempre consigliato di osservare Roberto Baggio. Grandi campioni come lui e Zidane sono da ammirare senza pensare di emularli perché sono irraggiungibili, credo sia importante creare un proprio percorso e lavorare ogni giorno per migliorarsi”.

LA PASSATA STAGIONE
“Non è stato facile, ho cercato di concentrarmi sul mio ruolo nel Bordeaux anche se nella mia testa c’era già il Milan, ho sempre voluto arrivare qui nelle migliori condizioni”. 

L’ASSOCIAZIONE
“Mi sta molto a cuore, l’ho creata per i ragazzi della mia città che vivono situazioni di disagio, per permettere loro di avere le stesse opportunità che io ho avuto. Ne vado molto fiero, me ne occupo personalmente insieme alla mia famiglia e ai miei amici”. 

LA LINGUA ITALIANA
“Capisco tutto ma parlarlo è più difficile, spero tra due o tre mesi di poter fare le interviste in italiano”. 

LA SERIE A
“La Ligue 1 è più fisica e di contatto, la Serie A si basa più sulla tattica e sulla tecnica ma la conoscerò meglio giocandoci”.

(Foto acmilan.com)

www.acmilan.com

Un altro volto nuovo. Dopo Divock Origi, oggi è il giorno di Yacine Adli: il centrocampista francese classe 2000, arrivato al Milan dal Bordeaux, si è presentato a stampa e tifosi dopo i primi allenamenti a Milanello: 

IMPATTO CON MILANELLO
“Mi sono integrato molto bene, si respira un’atmosfera di famiglia, si lavora insieme per crescere e per ottenere i migliori risultati. Sono molto contento di essere qui e di trovare alcuni compagni che già conoscevo, tra cui tanti francesi”. 

IL RUOLO PREFERITO
“Sono pronto a mettermi in gioco in diverse posizioni a centrocampo, questa settimana il Mister mi ha provato in più ruoli ma quello che per me è importante è essere in campo. Sono un giocatore atipico, tra le mie qualità migliori ci sono un buon ultimo passaggio e una buona visione di gioco”. 

LA SQUADRA
“Ho osservato molto da vicino le partite del Milan nella scorsa stagione, ho visto un grande collettivo, forte e compatto, specialmente nel finale di campionato quando non si potevano più commettere passi falsi. In Italia la concorrenza è dura e impegnativa, ma il Milan deve lottare sempre per vincere e cercheremo di difendere il titolo”. 

ESEMPI
“Mi è capitato di allenarmi con Timothy Weah (figlio di George) e lui mi ha sempre consigliato di osservare Roberto Baggio. Grandi campioni come lui e Zidane sono da ammirare senza pensare di emularli perché sono irraggiungibili, credo sia importante creare un proprio percorso e lavorare ogni giorno per migliorarsi”.

LA PASSATA STAGIONE
“Non è stato facile, ho cercato di concentrarmi sul mio ruolo nel Bordeaux anche se nella mia testa c’era già il Milan, ho sempre voluto arrivare qui nelle migliori condizioni”. 

L’ASSOCIAZIONE
“Mi sta molto a cuore, l’ho creata per i ragazzi della mia città che vivono situazioni di disagio, per permettere loro di avere le stesse opportunità che io ho avuto. Ne vado molto fiero, me ne occupo personalmente insieme alla mia famiglia e ai miei amici”. 

LA LINGUA ITALIANA
“Capisco tutto ma parlarlo è più difficile, spero tra due o tre mesi di poter fare le interviste in italiano”. 

LA SERIE A
“La Ligue 1 è più fisica e di contatto, la Serie A si basa più sulla tattica e sulla tecnica ma la conoscerò meglio giocandoci”.

(Foto acmilan.com)

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