DE SIERVO: “STAGIONE INCREDIBILE, STIAMO REALIZZANDO UN FILM SUL CAMPIONATO”

L’Amministratore Delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo è intervenuto oggi nella trasmissione “La politica nel pallone”, in onda su Rai Gr Parlamento, toccando diversi temi di attualità.

Voto al Campionato appena concluso:
“Un sontuoso 9 e mezzo, abbiamo vissuto una stagione incredibile da montagne russe con tantissime emozioni. Abbiamo assistito ad un Campionato che si è concluso solo all’ultimo. Non ho dato dieci perché dobbiamo migliorare per presentarci ancora meglio a metà agosto”.

Sostenibilità del sistema calcio:
“I campionati di calcio nel mondo sono sempre più gestiti come delle aziende. Questo è un bene perché si riesce a costruire un progetto. L’appetibilità del successo del Milan nasce dalla capacità di tenere i conti in ordine e gestire una piazza dandosi delle regole normali. Quello che non va bene è quello che è successo a Parigi con Mbappé. Se nel calcio continueranno ad esserci proprietà che hanno capacità di spesa illimitate disposte a fare follie, questo diventa un calcio insostenibile guidato solo dalla logica di chi ha più soldi da spendere. Il modello sano è quello che il Milan ha saputo costruire con i suoi manager, una crescita ed investimenti ragionati. Nel calcio stanno finalmente entrando manager solidi e strutturati”.

Un film sul Campionato:
“La Lega Serie A, come tutte le grandi leghe, farà quest’anno un film sul Campionato. E’ una novità. Quattro puntate da 26 minuti l’una. Cercheremo di racchiudere questo sommario in 100 minuti densi di immagini spettacolari e inedite, utilizzando tutte le media house che i Club ci hanno messo a disposizione. Abbiamo delle troupe che hanno girato le ultime tre settimane a bordo campo e nei centro di allenamento. Cercheremo di raccontare il dietro le quinte con un linguaggio diverso con cui si racconta una partita tradizionale. Il film verrà distribuito con DAZN e all’estero in 138 Paesi. E’ un grande spot per il nostro calcio nell’anno in cui abbiamo emozionato tutti fino al fischio finale”.

Il calendario asimmetrico:
“Verrà riproposto, è uno strumento che consente maggiore elasticità nella riproposizione del calendario, tanto più sarà necessario l’anno prossimo dove ci sarà un Mondiale invernale e quindi saranno compresse le sfide delle coppe europee. Le squadre di vertice che giocano coppe diverse non si incontreranno mai in quel periodo perché è impossibile trovare un data che funzioni. Il calendario asimmetrico ci premette di inserire partite interessanti in ogni week end”.

La Supercoppa Italiana in Arabia Saudita:
“La prossima Supercoppa italiana si disputerà in Arabia Saudita. È un contratto che abbiamo ereditato e questo è l’ultimo anno. La sfida si giocherà a gennaio: ancora una volta il nostro prodotto sarà esportato e sarà anche visibile sui canali Mediaset, che quest’anno hanno fatto un grande lavoro ottenendo risultati importanti. Per il futuro resta l’ipotesi della partita secca ma l’assemblea sta valutando anche l’ipotesi spagnola, per una Supercoppa con le prime due squadre di ogni competizione, dunque semifinali e finali. Stiamo valutando il periodo a cavallo delle vacanze invernali”.

Riforma del Campionato:
“Le riforme si fanno insieme. Non siamo contrari alla riforme. La scelta di passare da 20 a 18 squadre è una scelta sanguinosa, non solo perché si riducono le piazze e le tifoserie. Non è un tabù, ci sono giudizi positivi e negativi. Giocare a 18, vuol dire 76 partite in meno, ovvero oltre il 20& in meno di prodotto e non siamo nelle condizioni di poter vedere ridurre i ricavi. Quei soldi poi finiscono solo e sempre nelle tasche dei calciatori. E’ dunque un processo che va studiato ma tutti devono fare la loro parte, soprattutto i calciatori che in questi anni si sono comportati male perché non si sono messi a disposizione delle squadre e dei tifosi rinunciando ad una parte del proprio stipendio. Troppo facile dunque parlare di calendario congestionato. I giocatori devono dimostrare di venire incontro, i presidenti sono comunque persone che hanno perso centinaia di milioni di euro. Chi non ha perso nulla sono i calciatori e questo non è corretto”.

I fatti accaduti a La Spezia:
“Quanto successo è vergognoso. La tecnologia ci consentirà di individuare i farabutti che si sono resi protagonisti di un pessimo spot per la Serie A”.

Lotta alla pirateria:
“Come competere con la Premier League? Dobbiamo fare tutti la nostra parte. Quando sentiamo persone che parlano del pezzotto e di modi illegali di vedere le partite, bisogna chiedere loro di smettere. La pirateria sottrae al calcio italiano oltre 300 milioni l’anno, risorse che verrebbero riversate sui nostri Club. Deve finire questo triste primato degli italiani che sono sempre più furbi degli altri: in realtà siamo un paese di scrocconi, una cosa inaccettabile dal punto di vista civile. La vera distanza tra noi e la Premier non è nel territorio nazionale, al momento circa 500 milioni, cifra che verrebbe più che dimezzata senza la pirateria. All’estero invece dobbiamo migliorare perché tutti vogliono soltanto il primo Campionato della lista, la Premier appunto, che venti anni fa ha deciso di lavorare in modo unito sugli stadi e sul prodotto calcio più in generale. Con la modifica della Melandri sulle norme per la cessione dei diritti all’estero si possono incrementare i ricavi: non in tempi brevi, ma ce la faremo. Serve tempo, non esistono scorciatoie”.

L’Amministratore Delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo è intervenuto oggi nella trasmissione “La politica nel pallone”, in onda su Rai Gr Parlamento, toccando diversi temi di attualità.

Voto al Campionato appena concluso:
“Un sontuoso 9 e mezzo, abbiamo vissuto una stagione incredibile da montagne russe con tantissime emozioni. Abbiamo assistito ad un Campionato che si è concluso solo all’ultimo. Non ho dato dieci perché dobbiamo migliorare per presentarci ancora meglio a metà agosto”.

Sostenibilità del sistema calcio:
“I campionati di calcio nel mondo sono sempre più gestiti come delle aziende. Questo è un bene perché si riesce a costruire un progetto. L’appetibilità del successo del Milan nasce dalla capacità di tenere i conti in ordine e gestire una piazza dandosi delle regole normali. Quello che non va bene è quello che è successo a Parigi con Mbappé. Se nel calcio continueranno ad esserci proprietà che hanno capacità di spesa illimitate disposte a fare follie, questo diventa un calcio insostenibile guidato solo dalla logica di chi ha più soldi da spendere. Il modello sano è quello che il Milan ha saputo costruire con i suoi manager, una crescita ed investimenti ragionati. Nel calcio stanno finalmente entrando manager solidi e strutturati”.

Un film sul Campionato:
“La Lega Serie A, come tutte le grandi leghe, farà quest’anno un film sul Campionato. E’ una novità. Quattro puntate da 26 minuti l’una. Cercheremo di racchiudere questo sommario in 100 minuti densi di immagini spettacolari e inedite, utilizzando tutte le media house che i Club ci hanno messo a disposizione. Abbiamo delle troupe che hanno girato le ultime tre settimane a bordo campo e nei centro di allenamento. Cercheremo di raccontare il dietro le quinte con un linguaggio diverso con cui si racconta una partita tradizionale. Il film verrà distribuito con DAZN e all’estero in 138 Paesi. E’ un grande spot per il nostro calcio nell’anno in cui abbiamo emozionato tutti fino al fischio finale”.

Il calendario asimmetrico:
“Verrà riproposto, è uno strumento che consente maggiore elasticità nella riproposizione del calendario, tanto più sarà necessario l’anno prossimo dove ci sarà un Mondiale invernale e quindi saranno compresse le sfide delle coppe europee. Le squadre di vertice che giocano coppe diverse non si incontreranno mai in quel periodo perché è impossibile trovare un data che funzioni. Il calendario asimmetrico ci premette di inserire partite interessanti in ogni week end”.

La Supercoppa Italiana in Arabia Saudita:
“La prossima Supercoppa italiana si disputerà in Arabia Saudita. È un contratto che abbiamo ereditato e questo è l’ultimo anno. La sfida si giocherà a gennaio: ancora una volta il nostro prodotto sarà esportato e sarà anche visibile sui canali Mediaset, che quest’anno hanno fatto un grande lavoro ottenendo risultati importanti. Per il futuro resta l’ipotesi della partita secca ma l’assemblea sta valutando anche l’ipotesi spagnola, per una Supercoppa con le prime due squadre di ogni competizione, dunque semifinali e finali. Stiamo valutando il periodo a cavallo delle vacanze invernali”.

Riforma del Campionato:
“Le riforme si fanno insieme. Non siamo contrari alla riforme. La scelta di passare da 20 a 18 squadre è una scelta sanguinosa, non solo perché si riducono le piazze e le tifoserie. Non è un tabù, ci sono giudizi positivi e negativi. Giocare a 18, vuol dire 76 partite in meno, ovvero oltre il 20& in meno di prodotto e non siamo nelle condizioni di poter vedere ridurre i ricavi. Quei soldi poi finiscono solo e sempre nelle tasche dei calciatori. E’ dunque un processo che va studiato ma tutti devono fare la loro parte, soprattutto i calciatori che in questi anni si sono comportati male perché non si sono messi a disposizione delle squadre e dei tifosi rinunciando ad una parte del proprio stipendio. Troppo facile dunque parlare di calendario congestionato. I giocatori devono dimostrare di venire incontro, i presidenti sono comunque persone che hanno perso centinaia di milioni di euro. Chi non ha perso nulla sono i calciatori e questo non è corretto”.

I fatti accaduti a La Spezia:
“Quanto successo è vergognoso. La tecnologia ci consentirà di individuare i farabutti che si sono resi protagonisti di un pessimo spot per la Serie A”.

Lotta alla pirateria:
“Come competere con la Premier League? Dobbiamo fare tutti la nostra parte. Quando sentiamo persone che parlano del pezzotto e di modi illegali di vedere le partite, bisogna chiedere loro di smettere. La pirateria sottrae al calcio italiano oltre 300 milioni l’anno, risorse che verrebbero riversate sui nostri Club. Deve finire questo triste primato degli italiani che sono sempre più furbi degli altri: in realtà siamo un paese di scrocconi, una cosa inaccettabile dal punto di vista civile. La vera distanza tra noi e la Premier non è nel territorio nazionale, al momento circa 500 milioni, cifra che verrebbe più che dimezzata senza la pirateria. All’estero invece dobbiamo migliorare perché tutti vogliono soltanto il primo Campionato della lista, la Premier appunto, che venti anni fa ha deciso di lavorare in modo unito sugli stadi e sul prodotto calcio più in generale. Con la modifica della Melandri sulle norme per la cessione dei diritti all’estero si possono incrementare i ricavi: non in tempi brevi, ma ce la faremo. Serve tempo, non esistono scorciatoie”.

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