MOURINHO: “MEGLIO RICOMINCIARE DOPO LA SOSTA CON UN BIG MATCH”

José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Roma, ventesima giornata di campionato.

La gara è in programma giovedì 6 gennaio alle 18.30, al Meazza.

Ecco le parole del tecnico portoghese.

Come ha visto la squadra in questi giorni dopo la sosta?

“Rui può giocare. Non si è allenato ieri e l’altro ieri, ha avuto un problema alla schiena. Oggi si è allenato. Domani ci sta per giocare. Fuzato non c’è. Poi avremo Boer e Mastrantonio come seconda e terza opzione. È stata una settimana di vacanze, ma anche di lavoro. Abbiamo lavorato bene. Sono 15 giorni senza competizione, serve qualcosa a livello di intensità e di gioco. Però stiamo bene. L’unico giocatore che veramente sta continuando nel suo recupero è Spinazzola”.

“Dopo qualche problema conosciuto da voi, con qualche situazione di Covid, siamo preparati. Magari con 15 giorni senza calcio è meglio tornare con una partita di queste dimensioni perché la motivazione e la concentrazione non bisogna trovarla. Basta andare a San Siro e affrontare il Milan. Le motivazioni e la concentrazione si trovano molto facilmente”.

Lei sta segnando la storia di questo Club, c’è già una Roma prima e dopo Mourinho. A questo proposito, ci sono club dove non potrebbe andare ad allenare in Italia per via di qualche rivalità? Inoltre, la Società ha risolto la questione dei non vaccinati?

“Sei troppo simpatico quando dici che c’è una Roma prima e dopo di me. Non la vedo così. Per fare la vera storia, bisogna vincere i trofei. Questo è il modo che io conosco. Si può fare un grande lavoro senza coppe, questo si può fare. Ci sono tanti allenatori che fanno dei lavori fantastici anche senza coppe che arrivano. Questo è possibile. In questo senso, lo dico, sento che sto facendo un grande lavoro qui. Però per marcare la storia, c’è bisogno di trofei che in questo momento non abbiamo”.

“Ok, sono solo sei mesi, ma siamo lontani da questo. Allenare altri club? Siamo professionisti e qualche volta dire che non puoi allenare altri club è duro. È un rischio. Però ci sono club a cui tu puoi dire di no. E se dici di no non è per mancanza di rispetto. Tu dici no per il tipo di storia tra il club che tu hai allenato prima e quello che arriva dopo. Per dire, dopo il 2010 il primo club italiano che ha parlato con me non è stato la Roma. Per dire questo. La Roma si poteva accettare, l’altro no. Non è mancanza di rispetto. Però, per esempio, io non posso mai allenare la Lazio”.

“Ripeto ancora, non è una mancanza di rispetto. È un club della stessa città, con cui ho avuto sempre un rapporto positivo. È solo un modo per dire che di là sarebbe impossibile, non una mancanza di rispetto. E sicuramente loro penseranno la stessa cosa mia. Sono sempre cose nel rispetto professionale. Per esempio, con il Milan che affrontiamo domani, non ho mai avuto problemi. Magari una battutina o qualcosina, ma niente di speciale. Partendo dal rispetto, ci sono club che non si possono allenare. Riguardo alla domanda sul vaccino, queste sono cose private. I giocatori hanno il diritto di esigere la loro privacy. E per noi è segreto”.

“Anche qualche giocatore ha avuto il covid la settimana scorsa e ha chiesto la sua privacy e noi abbiamo rispettato questo. Lo stesso con qualche calciatore che può essere non vaccinato. Però le regole sono le regole, la legge è la legge. Dal momento in cui il Governo italiano decide, la decisione deve essere rispettata. In quel momento lì, qualora avessi un giocatore non vaccinato, ovviamente vorremmo un giocatore dentro la legge per fare il suo mestiere e giocare. Non penso che avremo qualche problema internamente. Non penso”.

Si può dire qualcosa sull’eventuale arrivo di Maitland-Niles, anche se non è ufficiale? E si aspetta qualche altro regalo della società?

“Su Maitland non mi sento molto sicuro nel parlarne. Nessuno mi ha detto in modo ufficiale che è un nostro giocatore. Non è un nostro giocatore in questo momento. Sarò felice di parlarne quando sarà ufficiale. Posso dire che è cresciuto vicino a me, nel senso che è cresciuto nell’Arsenal mentre io ero al Chelsea, Tottenham e Manchester United. Il profilo del nostro mercato è conosciuto”.

“Il profilo del nostro mercato non sarà simile – per fare un esempio – non sarà quello di Atalanta o Fiorentina con acquisti da 15, 20 o 25 milioni.  Dovremo cercare con uno o due giocatori in prestito di migliorare l’equilibrio della rosa. Karsdorp ha giocato tutti i minuti di ogni partita. Quando non ha giocato contro l’Inter per squalifica noi non eravamo una squadra. Eravamo squilibrati, persi… Ibanez che giocava di qua, poi entrava l’altro di là. Come terzino di destra, come esterno, quando giochiamo a tre dietro, abbiamo veramente bisogno”.

“Tiago e la società stanno lavorando in questa direzione per cercare un profilo di club e di giocatore che possa andare in prestito. Che il Club pensi possa essere una cosa positiva, di giocare in un’altra squadra se non ha possibilità di farlo nella sua. Di Maitland quando guardi la rosa dell’Arsenal, il titolare è Tomiyasu, dopo hanno uno di esperienza come Cedric, poi Chambers. Hanno tre o quattro opzioni per quel ruolo. È vero che cerchiamo di farlo, vediamo se lo facciamo. Un altro regalo? Già se viene uno si respira un po’ meglio. Poi vediamo, il mercato è aperto tutto il mese. Se riusciamo a fare questo nella prima settimana di gennaio, c’è sempre la speranza che qualcuno arrivi dopo”.

Pellegrini è pronto per giocare dal primo minuto? E in un centrocampo a cinque, può coesistere con Mkhitaryan e Veretout?

“Pellegrini ha recuperato bene. Grazie a lui, a Carlos Lalin e qualche altro della fisioterapia, non ha avuto le stesse vacanze degli altri. Ha avuto quattro giorni di meno. È andato forte nei quattro giorni. Dal 30, da quando siamo tornati tutti, sta bene. Può giocare, sì. Può giocare 90 minuti? Non credo. Avremo una partita successiva domenica. Può iniziare la partita? Penso di sì, non è un problema”.

“Giocare con altri giocatori a centrocampista? È un problema che non ho mai. È un problema che mi piace avere. Non mi piace non avere delle opzioni. Se abbiamo questi giocatori a centrocampo più Villar e Bove, che possono anche loro giocare, per noi è una buona cosa”.

Visti i numerosi contagi in Serie A, le partite rischiano di essere falsate? Sarebbe giusto fermarsi? E poi, secondo lei Abraham avrà possibilità di raggiungere i livelli di Ibrahimovic?

“Inizio dalla fine. A me non piace mai paragonare i giocatori. Soprattutto se si tratta di calciatori con una storia tremenda e altri che devono costruirla la propria storia. Sembra un po’ il Portogallo negli Anni 70 e 80, un giocatore che faceva due gol era il nuovo Eusebio. Siamo nel 2022, oggi, e di Eusebio ce n’è stato soltanto uno. No. Lasciate Tammy tranquillo, non facciamo paragoni con Zlatan. Zlatan è Zlatan e ha una storia completamente diversa da Tammy”.

“Campionato falsato? A me non piace dire così, quando una squadra ha tre o quattro infortunati, il risultato non è falsato. La Roma che gioca contro il Napoli, la Lazio, Spezia, se non giocano Pellegrini, Smalling, Abraham, Zaniolo con 5 gialli, il risultato non è falsato. Ci sono delle regole. Se una squadra non avesse un portiere per giocare, credo che sarebbe una pazzia, un’ingiustizia, far giocare una squadra senza portiere. Mettere un giocatore ad esempio come Mancini in porta, in questo senso sì. Ma ci sono delle regole. Se c’è un minimo di giocatore disponibile, va bene”.

“Noi non possiamo nemmeno dire che siamo una squadra ricchissima di opzioni. Se ci mancano quattro o cinque giocatori non possiamo dire: “Per noi non è un problema”. No, per noi è un grande problema anche se ne manca uno. Ma falsato no. Se c’è un numero sufficiente di giocatori per giocare, minimo sufficiente. Secondo la UEFA sono 13-14 tra cui uno è portiere. Se è così si deve giocare. A me dispiace solo per i tifosi, per la gente allo stadio. Prima potevano entrare il 75% dei tifosi, adesso siamo tornati indietro con il 50%. Per questa gente mi dispiace”.  

La Roma giocherà una partita simile a quella disputata a Bergamo? Contenimento sulla trequarti? O proverà a pressare?

“A me piace veramente questa domanda, perché è una domanda di una persona che ha letto le partite, ma se ti vado a dire pressiamo di qua o di là, sarebbe un vantaggio per Pioli. Tutto quello che tu hai detto è vero, è vero che Milan e Sampdoria hanno fatto un giocatore passivo. Tutto questo è vero. Ma dire su ciò che abbiamo lavorato noi… La domanda è bella, la risposta è brutta. Ovviamente abbiamo analizzato tutte le partite, questa in particolare, cercheremo di giocare meglio, un risultato diverso da quello ottenuto con il Milan all’andata”.

(Foto LaPresse)

www.asroma.com

José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Roma, ventesima giornata di campionato.

La gara è in programma giovedì 6 gennaio alle 18.30, al Meazza.

Ecco le parole del tecnico portoghese.

Come ha visto la squadra in questi giorni dopo la sosta?

“Rui può giocare. Non si è allenato ieri e l’altro ieri, ha avuto un problema alla schiena. Oggi si è allenato. Domani ci sta per giocare. Fuzato non c’è. Poi avremo Boer e Mastrantonio come seconda e terza opzione. È stata una settimana di vacanze, ma anche di lavoro. Abbiamo lavorato bene. Sono 15 giorni senza competizione, serve qualcosa a livello di intensità e di gioco. Però stiamo bene. L’unico giocatore che veramente sta continuando nel suo recupero è Spinazzola”.

“Dopo qualche problema conosciuto da voi, con qualche situazione di Covid, siamo preparati. Magari con 15 giorni senza calcio è meglio tornare con una partita di queste dimensioni perché la motivazione e la concentrazione non bisogna trovarla. Basta andare a San Siro e affrontare il Milan. Le motivazioni e la concentrazione si trovano molto facilmente”.

Lei sta segnando la storia di questo Club, c’è già una Roma prima e dopo Mourinho. A questo proposito, ci sono club dove non potrebbe andare ad allenare in Italia per via di qualche rivalità? Inoltre, la Società ha risolto la questione dei non vaccinati?

“Sei troppo simpatico quando dici che c’è una Roma prima e dopo di me. Non la vedo così. Per fare la vera storia, bisogna vincere i trofei. Questo è il modo che io conosco. Si può fare un grande lavoro senza coppe, questo si può fare. Ci sono tanti allenatori che fanno dei lavori fantastici anche senza coppe che arrivano. Questo è possibile. In questo senso, lo dico, sento che sto facendo un grande lavoro qui. Però per marcare la storia, c’è bisogno di trofei che in questo momento non abbiamo”.

“Ok, sono solo sei mesi, ma siamo lontani da questo. Allenare altri club? Siamo professionisti e qualche volta dire che non puoi allenare altri club è duro. È un rischio. Però ci sono club a cui tu puoi dire di no. E se dici di no non è per mancanza di rispetto. Tu dici no per il tipo di storia tra il club che tu hai allenato prima e quello che arriva dopo. Per dire, dopo il 2010 il primo club italiano che ha parlato con me non è stato la Roma. Per dire questo. La Roma si poteva accettare, l’altro no. Non è mancanza di rispetto. Però, per esempio, io non posso mai allenare la Lazio”.

“Ripeto ancora, non è una mancanza di rispetto. È un club della stessa città, con cui ho avuto sempre un rapporto positivo. È solo un modo per dire che di là sarebbe impossibile, non una mancanza di rispetto. E sicuramente loro penseranno la stessa cosa mia. Sono sempre cose nel rispetto professionale. Per esempio, con il Milan che affrontiamo domani, non ho mai avuto problemi. Magari una battutina o qualcosina, ma niente di speciale. Partendo dal rispetto, ci sono club che non si possono allenare. Riguardo alla domanda sul vaccino, queste sono cose private. I giocatori hanno il diritto di esigere la loro privacy. E per noi è segreto”.

“Anche qualche giocatore ha avuto il covid la settimana scorsa e ha chiesto la sua privacy e noi abbiamo rispettato questo. Lo stesso con qualche calciatore che può essere non vaccinato. Però le regole sono le regole, la legge è la legge. Dal momento in cui il Governo italiano decide, la decisione deve essere rispettata. In quel momento lì, qualora avessi un giocatore non vaccinato, ovviamente vorremmo un giocatore dentro la legge per fare il suo mestiere e giocare. Non penso che avremo qualche problema internamente. Non penso”.

Si può dire qualcosa sull’eventuale arrivo di Maitland-Niles, anche se non è ufficiale? E si aspetta qualche altro regalo della società?

“Su Maitland non mi sento molto sicuro nel parlarne. Nessuno mi ha detto in modo ufficiale che è un nostro giocatore. Non è un nostro giocatore in questo momento. Sarò felice di parlarne quando sarà ufficiale. Posso dire che è cresciuto vicino a me, nel senso che è cresciuto nell’Arsenal mentre io ero al Chelsea, Tottenham e Manchester United. Il profilo del nostro mercato è conosciuto”.

“Il profilo del nostro mercato non sarà simile – per fare un esempio – non sarà quello di Atalanta o Fiorentina con acquisti da 15, 20 o 25 milioni.  Dovremo cercare con uno o due giocatori in prestito di migliorare l’equilibrio della rosa. Karsdorp ha giocato tutti i minuti di ogni partita. Quando non ha giocato contro l’Inter per squalifica noi non eravamo una squadra. Eravamo squilibrati, persi… Ibanez che giocava di qua, poi entrava l’altro di là. Come terzino di destra, come esterno, quando giochiamo a tre dietro, abbiamo veramente bisogno”.

“Tiago e la società stanno lavorando in questa direzione per cercare un profilo di club e di giocatore che possa andare in prestito. Che il Club pensi possa essere una cosa positiva, di giocare in un’altra squadra se non ha possibilità di farlo nella sua. Di Maitland quando guardi la rosa dell’Arsenal, il titolare è Tomiyasu, dopo hanno uno di esperienza come Cedric, poi Chambers. Hanno tre o quattro opzioni per quel ruolo. È vero che cerchiamo di farlo, vediamo se lo facciamo. Un altro regalo? Già se viene uno si respira un po’ meglio. Poi vediamo, il mercato è aperto tutto il mese. Se riusciamo a fare questo nella prima settimana di gennaio, c’è sempre la speranza che qualcuno arrivi dopo”.

Pellegrini è pronto per giocare dal primo minuto? E in un centrocampo a cinque, può coesistere con Mkhitaryan e Veretout?

“Pellegrini ha recuperato bene. Grazie a lui, a Carlos Lalin e qualche altro della fisioterapia, non ha avuto le stesse vacanze degli altri. Ha avuto quattro giorni di meno. È andato forte nei quattro giorni. Dal 30, da quando siamo tornati tutti, sta bene. Può giocare, sì. Può giocare 90 minuti? Non credo. Avremo una partita successiva domenica. Può iniziare la partita? Penso di sì, non è un problema”.

“Giocare con altri giocatori a centrocampista? È un problema che non ho mai. È un problema che mi piace avere. Non mi piace non avere delle opzioni. Se abbiamo questi giocatori a centrocampo più Villar e Bove, che possono anche loro giocare, per noi è una buona cosa”.

Visti i numerosi contagi in Serie A, le partite rischiano di essere falsate? Sarebbe giusto fermarsi? E poi, secondo lei Abraham avrà possibilità di raggiungere i livelli di Ibrahimovic?

“Inizio dalla fine. A me non piace mai paragonare i giocatori. Soprattutto se si tratta di calciatori con una storia tremenda e altri che devono costruirla la propria storia. Sembra un po’ il Portogallo negli Anni 70 e 80, un giocatore che faceva due gol era il nuovo Eusebio. Siamo nel 2022, oggi, e di Eusebio ce n’è stato soltanto uno. No. Lasciate Tammy tranquillo, non facciamo paragoni con Zlatan. Zlatan è Zlatan e ha una storia completamente diversa da Tammy”.

“Campionato falsato? A me non piace dire così, quando una squadra ha tre o quattro infortunati, il risultato non è falsato. La Roma che gioca contro il Napoli, la Lazio, Spezia, se non giocano Pellegrini, Smalling, Abraham, Zaniolo con 5 gialli, il risultato non è falsato. Ci sono delle regole. Se una squadra non avesse un portiere per giocare, credo che sarebbe una pazzia, un’ingiustizia, far giocare una squadra senza portiere. Mettere un giocatore ad esempio come Mancini in porta, in questo senso sì. Ma ci sono delle regole. Se c’è un minimo di giocatore disponibile, va bene”.

“Noi non possiamo nemmeno dire che siamo una squadra ricchissima di opzioni. Se ci mancano quattro o cinque giocatori non possiamo dire: “Per noi non è un problema”. No, per noi è un grande problema anche se ne manca uno. Ma falsato no. Se c’è un numero sufficiente di giocatori per giocare, minimo sufficiente. Secondo la UEFA sono 13-14 tra cui uno è portiere. Se è così si deve giocare. A me dispiace solo per i tifosi, per la gente allo stadio. Prima potevano entrare il 75% dei tifosi, adesso siamo tornati indietro con il 50%. Per questa gente mi dispiace”.  

La Roma giocherà una partita simile a quella disputata a Bergamo? Contenimento sulla trequarti? O proverà a pressare?

“A me piace veramente questa domanda, perché è una domanda di una persona che ha letto le partite, ma se ti vado a dire pressiamo di qua o di là, sarebbe un vantaggio per Pioli. Tutto quello che tu hai detto è vero, è vero che Milan e Sampdoria hanno fatto un giocatore passivo. Tutto questo è vero. Ma dire su ciò che abbiamo lavorato noi… La domanda è bella, la risposta è brutta. Ovviamente abbiamo analizzato tutte le partite, questa in particolare, cercheremo di giocare meglio, un risultato diverso da quello ottenuto con il Milan all’andata”.

(Foto LaPresse)

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