“Ero rimasto scottato dalla partita col Venezia, dove avevamo gettato via i tre punti. Ma alla fine è arrivata questa vittoria, finalmente”. Stanco ma soddisfatto, Walter Mazzarri: è come se l’avesse giocata lui, la gara contro la Sampdoria. Ma intanto oggi si è visto il Cagliari che voleva, solido e con l’applicazione di una fase difensiva ammirevole: “Le squadre che vincono gli scudetti cercano di prendere meno gol possibile, figurarsi quelle che lottano per la salvezza. C’è ancora qualcosa da migliorare: siamo partiti benissimo, dopo il primo gol però è subentrata la paura di vincere, un retaggio psicologico che la squadra si porta dentro da molto tempo. Abbiamo sbagliato molti passaggi, una squadra tecnica come la nostra deve gestire meglio il possesso. Dobbiamo lavorare su questi aspetti, giocando più tranquilli e saper leggere i diversi momenti del match. Adesso non siamo più ultimi, ci siamo tolti di dosso questo fardello, guardiamo avanti. Questa vittoria ci voleva, ce le teniamo ben stretta”.
VITTORIA MERITATA
“La prestazione è stata positiva, abbiamo meritato. Vuol dire che in settimana si è lavorato bene. La squadra ha dimostrato di avere voglia, ha mostrato di curare il particolare. Si è visto qualcosa di diverso. Come dico sempre ai ragazzi, gli episodi dobbiamo portarli dalla nostra parte. Vero anche che oggi c’è stato quel pizzico di fortuna in più che ci ha assistito nel modo giusto. La vittoria è venuta dalla testa ma anche attraverso il gioco”.
STAFFETTA PRE-ORDINATA
“Ho aspettato sino all’ultimo prima di decidere se fare partire Godin titolare: veniva dall’altra parte del mondo, non è più un ragazzino, ha fatto un solo allenamento. Mi ha detto che stava bene, ma ero cosciente che con questo caldo e coi postumi del jet-lag non sarebbe durato 90′. La staffetta con Ceppitelli era quasi pre-ordinata”.
AMORE PER L’ISOLA
“Quando accetto una sfida, sono adrenalitico, do tutto. Poi questa è una terra che conosco bene, una squadra che rappresenta una regione intera, una città bellissima, una piazza dove se si lavora nel modo giusto ci si può togliere tante soddisfazioni. Mi ci sono buttato con l’entusiasmo di un ragazzino al primo anno di Serie A, vorrei lasciare qualcosa”.
(Foto LaPresse)
“Ero rimasto scottato dalla partita col Venezia, dove avevamo gettato via i tre punti. Ma alla fine è arrivata questa vittoria, finalmente”. Stanco ma soddisfatto, Walter Mazzarri: è come se l’avesse giocata lui, la gara contro la Sampdoria. Ma intanto oggi si è visto il Cagliari che voleva, solido e con l’applicazione di una fase difensiva ammirevole: “Le squadre che vincono gli scudetti cercano di prendere meno gol possibile, figurarsi quelle che lottano per la salvezza. C’è ancora qualcosa da migliorare: siamo partiti benissimo, dopo il primo gol però è subentrata la paura di vincere, un retaggio psicologico che la squadra si porta dentro da molto tempo. Abbiamo sbagliato molti passaggi, una squadra tecnica come la nostra deve gestire meglio il possesso. Dobbiamo lavorare su questi aspetti, giocando più tranquilli e saper leggere i diversi momenti del match. Adesso non siamo più ultimi, ci siamo tolti di dosso questo fardello, guardiamo avanti. Questa vittoria ci voleva, ce le teniamo ben stretta”.
VITTORIA MERITATA“La prestazione è stata positiva, abbiamo meritato. Vuol dire che in settimana si è lavorato bene. La squadra ha dimostrato di avere voglia, ha mostrato di curare il particolare. Si è visto qualcosa di diverso. Come dico sempre ai ragazzi, gli episodi dobbiamo portarli dalla nostra parte. Vero anche che oggi c’è stato quel pizzico di fortuna in più che ci ha assistito nel modo giusto. La vittoria è venuta dalla testa ma anche attraverso il gioco”.
STAFFETTA PRE-ORDINATA“Ho aspettato sino all’ultimo prima di decidere se fare partire Godin titolare: veniva dall’altra parte del mondo, non è più un ragazzino, ha fatto un solo allenamento. Mi ha detto che stava bene, ma ero cosciente che con questo caldo e coi postumi del jet-lag non sarebbe durato 90′. La staffetta con Ceppitelli era quasi pre-ordinata”.
AMORE PER L’ISOLA“Quando accetto una sfida, sono adrenalitico, do tutto. Poi questa è una terra che conosco bene, una squadra che rappresenta una regione intera, una città bellissima, una piazza dove se si lavora nel modo giusto ci si può togliere tante soddisfazioni. Mi ci sono buttato con l’entusiasmo di un ragazzino al primo anno di Serie A, vorrei lasciare qualcosa”.
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