MOURINHO: “SOGNO DI VINCERE QUESTA CONFERENCE LEAGUE, LA PRIMA DELLA STORIA”

José Mourinho ha parlato in conferenza stampa in vista di CSKA Sofia-Roma, matchday 6 di Conference League. Ecco le parole del tecnico giallorosso.

Che partita si aspetta?

“Vogliamo vincere e provare ad avere la possibilità di arrivare primi. E vincere il girone. Sappiamo che non è facile. Per me il CSKA è meglio del punto che ha conquistato in questo girone. Anche contro di noi la prestazione loro è stata buona. Ma vogliamo cercare di vincere”.

Quali sono le ambizioni della Roma nella competizione? Il risultato di questa sfida potrà condizionare la stagione?

“Il risultato di questa gara no perché siamo già qualificati. Se il risultato decidesse la qualificazione, ovviamente sì. Il risultato può solo decidere se arriveremo primi o secondi. L’ambizione per questa competizione è importante. Ci saranno 8 squadre che arriveranno dall’Europa League. Quindi, formazioni di livello. Ma non possiamo nascondere che vogliamo andare avanti nella competizione”.

Che squadra vedremo in campo?

“Abbiamo lasciato fuori gli infortunati, ovviamente, non abbiamo recuperato nessuno di loro per questa partita. Lasceremo anche qualche altro giocatore fuori. Abbiamo tante partite, abbiamo tanti calciatori con problemi che vanno gestiti e non si può rischiare con tutti. Però giocheremo con la squadra più forte possibile, con tre, quattro, cinque titolari che giocano sempre. Poi con altra gente giovane che abbiamo preso. Però l’obiettivo non cambia, vogliamo cercare di vincere, rispettando il CSKA”.

Quanto è cambiato lei negli ultimi 17 anni, dal 2004, da quando ha vinto la prima Champions?

“Non sono cambiato tanto. Sono passati tanti anni. Ma ho la stessa passione, la stessa ambizione. Magari ora c’è più esperienza, anche per saper gestire momenti diversi che possono capitare in una stagione. In quella stagione lì avevo il sogno di vincere la Champions, adesso ho il sogno di vincere la Conference League. Ovviamente sono due competizioni diverse, ma è la competizione in cui siamo. Vediamo se è possibile vincerla, sarebbe la prima. Sarebbe un marchio storico. Vediamo se sarà possibile”.

Il suo rapporto con la Bulgaria e il calcio bulgaro?

“La generazione degli anni 80 e 90 è stata d’oro per il calcio bulgaro. In Portogallo si può parlare di una piccola invasione di calciatori bulgari di grandi qualità in quegli anni. Per questo ho un rispetto per Stoycho Mladenov (allenatore del CSKA Sofia, ndr). Non solo calciatori bravi, ma anche uomini. Stoycho era venuto a giocare in una città piccola come la mia. Poi quando sono andato a Barcellona, ho trovato il numero 1 del calcio bulgaro e mondiale in quel momento, senza offesa per gli altri calciatori bulgari, che è Hristo Stoichkov”.

“Ogni volta che torno in Bulgaria, sono tornato due volte la scorsa stagione, torno sempre con questo senso di tornare a casa, di stare con amici miei. Però purtroppo nei 90 minuti non ci saranno amici e dobbiamo cercare di vincere”.

(Foto LaPresse)

www.asroma.com

José Mourinho ha parlato in conferenza stampa in vista di CSKA Sofia-Roma, matchday 6 di Conference League. Ecco le parole del tecnico giallorosso.

Che partita si aspetta?

“Vogliamo vincere e provare ad avere la possibilità di arrivare primi. E vincere il girone. Sappiamo che non è facile. Per me il CSKA è meglio del punto che ha conquistato in questo girone. Anche contro di noi la prestazione loro è stata buona. Ma vogliamo cercare di vincere”.

Quali sono le ambizioni della Roma nella competizione? Il risultato di questa sfida potrà condizionare la stagione?

“Il risultato di questa gara no perché siamo già qualificati. Se il risultato decidesse la qualificazione, ovviamente sì. Il risultato può solo decidere se arriveremo primi o secondi. L’ambizione per questa competizione è importante. Ci saranno 8 squadre che arriveranno dall’Europa League. Quindi, formazioni di livello. Ma non possiamo nascondere che vogliamo andare avanti nella competizione”.

Che squadra vedremo in campo?

“Abbiamo lasciato fuori gli infortunati, ovviamente, non abbiamo recuperato nessuno di loro per questa partita. Lasceremo anche qualche altro giocatore fuori. Abbiamo tante partite, abbiamo tanti calciatori con problemi che vanno gestiti e non si può rischiare con tutti. Però giocheremo con la squadra più forte possibile, con tre, quattro, cinque titolari che giocano sempre. Poi con altra gente giovane che abbiamo preso. Però l’obiettivo non cambia, vogliamo cercare di vincere, rispettando il CSKA”.

Quanto è cambiato lei negli ultimi 17 anni, dal 2004, da quando ha vinto la prima Champions?

“Non sono cambiato tanto. Sono passati tanti anni. Ma ho la stessa passione, la stessa ambizione. Magari ora c’è più esperienza, anche per saper gestire momenti diversi che possono capitare in una stagione. In quella stagione lì avevo il sogno di vincere la Champions, adesso ho il sogno di vincere la Conference League. Ovviamente sono due competizioni diverse, ma è la competizione in cui siamo. Vediamo se è possibile vincerla, sarebbe la prima. Sarebbe un marchio storico. Vediamo se sarà possibile”.

Il suo rapporto con la Bulgaria e il calcio bulgaro?

“La generazione degli anni 80 e 90 è stata d’oro per il calcio bulgaro. In Portogallo si può parlare di una piccola invasione di calciatori bulgari di grandi qualità in quegli anni. Per questo ho un rispetto per Stoycho Mladenov (allenatore del CSKA Sofia, ndr). Non solo calciatori bravi, ma anche uomini. Stoycho era venuto a giocare in una città piccola come la mia. Poi quando sono andato a Barcellona, ho trovato il numero 1 del calcio bulgaro e mondiale in quel momento, senza offesa per gli altri calciatori bulgari, che è Hristo Stoichkov”.

“Ogni volta che torno in Bulgaria, sono tornato due volte la scorsa stagione, torno sempre con questo senso di tornare a casa, di stare con amici miei. Però purtroppo nei 90 minuti non ci saranno amici e dobbiamo cercare di vincere”.

(Foto LaPresse)

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